Questa torta è nata così, in modo sorprendente, per riciclare l'ultimo cucchiaino di tè nero alla vaniglia che giaceva solo in un barattolo.
Ho deciso di scriverla sul blog perché è una delle torte più buone e soffici che io abbia fatto ultimamente! Inoltre, credo mi rappresenti molto. Io amo il tè, e questa torta è incredibilmente semplice pur essendo un elogio alla dolcezza.
Molti mi hanno chieste quale tipo di tè utilizzare: secondo me uno qualsiasi! Potete provare anche con una tisana se la preferite, l'unico accorgimento che vi do è di lasciarla in infusione almeno due ore, in modo che prenda più sapore. Il profumo che sprigiona questa torta è paradisiaco.
Ingredienti:
2 uova
120 g di zucchero
150 ml di tè filtrato (ovviamente freddo)
80 ml di olio di semi
200 g di farina
poco più di mezza bustina di lievito
Sbattere con lo sbattitore elettrico per qualche minuto le uova con lo zucchero. Aggiungere il tè filtrato continuando a montare. Unire l'olio e poco alla volta la farina setacciata con il lievito, facendo sempre andare le fruste. Versare in una tortiera da 18-20 cm ricoperta da carta da forno e infornare per 40 minuti a 180 gradi.
Voilà!
Pensieri sparsi mentre sorseggio una tazza del mio tè preferito con un pezzo di questa torta.
L'altro giorno ho letto un post che mi ha fatto riflettere molto: l'autrice è la mamma di due bimbe ormai grandi. Nel post raccontava di aver realizzato che sicuramente non avrà più altri figli e che questo le provocava una sensazione strana, che ammetterlo le faceva un certo effetto...
E così anche io ho pensato di getto:
"E io? Avrò mai un altro figlio?"
Pensarci mi ha stupito perche quello che qualche mese fa era un desiderio viscerale ora devo ammettere che, in confronto, si è quasi annientato. Forse perché è un istinto che nasce, cresce e si alimenta solo se condiviso con qualcuno accanto.
Io ero davvero convinta che non sarei più stata felice, se non avessi realizzato il sogno di avere un altro figlio.
Come dice Coelho, "è la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante", ma per me il sogno si era trasformato in un chiodo fisso. E non era sano.
Oggi penso: diventerò di nuovo mamma? E con Noah ormai così grande, come potrebbe essere? E io sarei una madre diversa? Più apprensiva (si sa che si peggiora con l'età eheh), più dura, più permissiva?
Quella possibilità ora è lì, e chissà. Quando ci penso, involontariamente sorrido. Amo l'idea della vita come qualcosa di assolutamente imprevedibile! Il destino è molto più creativo di noi, dobbiamo solo prenderne atto senza forzare le cose. Io mi fido.
Buona giornata amici.
Maria Sole
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