"L'amore è quella cosa in cui tu sei da una parte e lui dall'altra e gli sconosciuti si accorgono che voi vi amate".
Sono giorni che mi ripeto questa frase di Massimo Troisi e... penso, penso, penso.
Quando mi sono separata e ho iniziato a dirlo a qualcuno di mia conoscenza, la risposta molte volte è stata: "Eh da fuori si vedeva che le cose non andavano".
Ecco. DA FUORI SI VEDEVA.
Com'è possibile che io, Maria Sole, così abile e sensibile a cogliere le sensazioni altrui, fossi dentro a una situazione di cui ero completamente ignara?
Forse siamo fin troppo bravi a vedere situazioni che non ci riguardano, pensiamo: "ma come fanno a non accorgersene?". Ma poi, su di noi, la storia cambia.
Ci sentiamo diversi. Ci sembra che certe cose a noi non possano capitare. Ma la vita è. Per tutti. (Non ho lasciato la frase a metà, non servono aggettivi per esprimere ciò che voglio dire...la vita è. Mi piace dirlo così.)
Mi sono fatta promettere dalle persone che mi stanno accanto, d'ora in poi, di dirmi sempre la verità, anche a costo di farmi male. Di dirmi esattamente come mi vedono.
E ho scoperto che fa bene, ogni tanto, vedersi attraverso gli occhi degli altri.
Fa bene perchè spesso e volentieri ci guardiamo con occhi troppo critici o compassionevoli, perché spesso siamo troppo severi e perché ci puniamo costantemente.
Spesso ci serviamo di sensi di colpa inutili, per cosa?
Spesso la nostra mente è il nostro peggior nemico. Dobbiamo portarlo dalla nostra parte. Necessariamente.
Ho acquisito una consapevolezza: se siamo troppo attenti ai problemi degli altri, è perché (forse) non vogliamo accorgerci dei nostri.
Maria Sole