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  • Immagine del redattoreLa Manina Golosa

Lasciar andare

Ogni tanto qualcuno mi chiede: "come hai fatto a riprenderti dalla separazione? Io non ci riesco". "Io non sono forte come te."


Io credo che la capacità di riprendersi da un lutto, perché viene percepito dal cervello come tale, dipenda da molti fattori. In primis, elasticità e autostima, ma oggi vorrei fare un discorso più ampio.


Non ne parlo spesso, sia perchè voglio tutelare la mia privacy e quella di chi è coinvolto, sia perché so bene cosa significhi far entrare i propri problemi così a fondo che alla fine ci si identifichi negli stessi.


Spesso identificarci nei nostri problemi (così come nei nostri lavori, nelle nostre condizioni sociali, nei nostri affetti personali...) ci dà un’identità. Ma avere un problema, non significa essere un problema.


Mi ricordo quando in una delle nostre ultime sedute, la psichiatra mi chiese di scrivere una lunga lettera all'anoressia, per lasciarla andare. Ci misi settimane. La cominciavo ma poi non riuscivo ad andare oltre le prime righe. Glielo chiesi: perché? Perché questo serpente che mi aveva portato via il ciclo, la gioia di vivere, il mio corpo da donna… ora non riuscivo a salutarlo, a dirgli addio?

La risposta fu solo una: perché ti dà sicurezza.


Perché tu lì ti ci ritrovi. Perché “lasciare andare" significa spesso buttarsi nell'ignoto e questo ti spaventa. Perchè il cervello umano è alla continua ricerca di conferme e tu hai paura di non sapere più chi sei senza quella cosa lì.


Questo pensiero mi fece riflettere molto.

Quindi ci sono problemi, situazioni scomode che preferiamo trattenere per paura? Perché i nostri problemi, che ci fanno tanto male, comunque ci fanno sentire pur sempre parte di qualcosa? SÌ.


Tu non sei la "donna separata", la "madre single", "l' anoressica", tu sei tu. E rimani tu, indipendentemente da ciò che ti succede.

"Immagina se il mondo dovesse ripartire da zero. Dovremmo riscoprire tutto, dal fuoco e la ruota in avanti. E non ci sarebbe nulla con cui identificarsi. Per riscoprire noi stessi dobbiamo fare la stessa cosa: passare un colpo di spugna su tutte le convinzioni e le credenze cui siamo attaccati e ricominciare daccapo." Daniele Di Benedetti.

Conoscere cosa accade nei nostri pensieri, riconoscere le nostre emozioni, osservarci, accettarci... tutto ciò ci aiuta a prendere le giuste distanze da queste credenze.


Ci pone a comprendere l'importanza del qui e ora e del fatto che nella vita tutto è in perenne cambiamento, esattamente come noi, ed è giusto che sia così.


Ci dimostra, infine, che noi siamo esseri ben più grandi di quello che costruisce la nostra mente.

Ricordiamocelo sempre.

Ragazzi, quando il carico si fa pesante...lasciamolo andare.



Maria Sole

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